Monte Mostarico
Situato tra i territori di Trebisacce e Albidona, il Monte Mostarico raggiunge i 774 m d'altezza e offre ai visitatori un panorama mozzafiato dalla vetta: si estende dal Golfo di Sibari alla Sila, al Pollino fino a Trebisacce e Villapiana.
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Il suo nome potrebbe derivare da mons agaricum, "monte dei funghi", per la presenza di specie pregiate come il lactarius deliciosus, detto cummarìnë in dialetto locale. Altre fonti suggeriscono un legame con il "mosto", per la storia vinicola delle sue colline.
Su una delle cime si trovano anche i resti della Torre Petagna, una torretta di avvistamento usata nel passato per proteggere la costa dai pericoli.
La vegetazione di Monte Mostarico è ricca e variegata, frutto dell’incontro tra le condizioni climatiche della costa ionica e l’influenza appenninica delle alture interne. La fascia più bassa è dominata dalla tipica macchia mediterranea: lentisco, cisto, rosmarino, mirto e ginestra sono abbondanti e profumano i sentieri.
Salendo di quota si trovano boschi di pino marittimo e pino d’Aleppo, molti dei quali impiantati nel secolo scorso per il rimboschimento. Nelle zone più ombrose e umide si sviluppano faggete, castagneti e formazioni miste con lecci, aceri e noccioli. Tra le erbe spontanee più comuni si segnalano origano selvatico, iperico, malva e finocchietto selvatico.
Il monte è anche noto per la presenza del Lactarius deliciosus, un fungo arancione molto apprezzato in cucina e conosciuto localmente come “cummarìnë”. Nei mesi autunnali, i boschi diventano meta di appassionati raccoglitori di funghi.
Fauna: un rifugio naturale
Monte Mostarico è un piccolo santuario di biodiversità. Numerose sono le specie di uccelli che popolano i suoi cieli e i suoi boschi: tra questi la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il picchio verde e diverse specie di passeri e cince. Nelle radure è possibile osservare anche il volo elegante delle rondini e delle upupe.
Tra i rettili si segnalano il ramarro, la lucertola muraiola e il biacco. Gli anfibi come la rana verde e il rospo comune sono più frequenti nelle aree umide. Nei tratti più appartati si possono notare tracce di piccoli mammiferi come la volpe, il tasso, la donnola e l’istrice. Sporadicamente, sono stati documentati anche passaggi del lupo appenninico, che utilizza i corridoi ecologici del vicino Parco del Pollino.
Escursioni e sentieri
Il Monte Mostarico è attraversato da diversi sentieri naturalistici adatti ad escursionisti di livello medio. Uno dei percorsi più conosciuti parte dal Parco Archeologico di Broglio a Trebisacce e segue un tracciato ad anello di circa 11 chilometri, con 450 metri di dislivello. Il sentiero si snoda tra macchia mediterranea, creste panoramiche e boschi fitti, offrendo scorci spettacolari sul mare e sull’entroterra.
Durante l’escursione si può raggiungere la vetta dove svetta una grande croce in ferro alta circa 20 metri, installata negli anni ’90 dal sacerdote Don Pietro De Tomaso come simbolo di fede e riferimento per i naviganti. Il percorso tocca anche la Cappella di San Giuseppe e si conclude con una visita al sito archeologico di Broglio, noto per i resti di un insediamento protostorico.
Luoghi di interesse lungo il percorso
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Grande Croce di Monte Mostarico: alta circa 20 metri, fu installata alla fine degli anni Novanta su iniziativa del sacerdote Don Pietro De Tomaso come segnale di riferimento per automobilisti e marinai. È simbolo di spiritualità locale, anche se attualmente non è illuminata come originariamente previsto.
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Monoliti naturali nelle località Valle del Pozzo e Vigna dei Preti: formazioni rocciose monumentali immersi nel bosco che costituiscono un vero e proprio spettacolo paesaggistico.
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Area picnic di Mastimaiòrë: lungo la strada interpoderale tra Albidona e il monte, con tavoli in pietra, barbecue e vista spettacolare su Albidona e il mare ionio.