La Cappella di Sant'Antonio

La Cappella di Sant'Antonio

Costruita agli inizi del Novecento, presenta un piccolo altare con una nicchia. Nel 1909 per volontà del Vescovo Pietro La Fontaine venne dotato della Statua di S. Antonio Abate. Il 17 gennaio la festa ripropone antiche usanze come la benedizione degli animali da cortile, giochi popolari tra rioni, l'incanto pubblico dei prodotti agro-alimentari locali.

Nel cuore del centro storico, tra i caratteristici vicoli, si trova la suggestiva Cappella di Sant’Antonio Abate, adiacente all’antica grancia del monastero di San Nicola di Chiaromonte.
Questo piccolo luogo di culto, pur nella sua semplicità architettonica, custodisce rivisitazioni stilistiche del primo Novecento che ne arricchiscono il fascino. 

La storia della cappella è ricca e stratificata: sebbene oggi sia dedicata a San Antonio Abate (a partire dalla metà del XVIII secolo), in passato portava diverse intitolazioni. Nel 1752, infatti, risultava consacrata a Santa Maria dell’Idra, alla Madonna delle Lettere e a Santa Maria della Grancia.
All’interno è custodita una preziosa testimonianza di devozione popolare: una scultura in cartapesta del 1909 raffigurante Sant’Antonio Abate, che ancora oggi attira fedeli e visitatori.

La cappella è al centro della vita spirituale e sociale della cittadina soprattutto il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio Abate. Ogni anno, la festa coinvolge tutta la comunità in un’atmosfera di tradizione e convivialità: si tengono processioni con cavalli e asini, giochi popolari, l’incanto (asta di prodotti agricoli locali) e la benedizione degli animali, rito simbolico molto sentito da chi vive a contatto con la terra.